Un’aurora fuori dal sistema solare è stata osservata per la prima volta da alcuni astronomi. Il fenomeno, 10.000 volte piu’ potente di quelli osservati finora, produce luci molto simili a quelle delle aurore boreali sulla Terra, come spiegano gli astronomi coordinati dal California Institute of Technology di Pasadena sulla rivista Nature. L’aurora e’ stata individuata incrociando i dati del radiotelescopio Karl G. Jansky Very Large Array (Vla) nel Nuovo Messico con quelli del telescopio Hale sul monte Palomar in California e del telescopio ottico Keck alle Hawaii. I tre strumenti erano stati puntati al di fuori del Sistema solare su una nana bruna, una piccola stella ‘mancata’, battezzata come LSR J1835. Le nane brune sono dei corpi intermedi, troppo grandi per essere pianeti e troppo piccoli per innescare le reazioni termonucleari necessari ad accendere una stella: ”I risultati del nostro studio pero’ – spiega Stuart Littlefair, astrofisico dell’universita’ di Sheffield – ci fanno capire che dobbiamo considerarle come dei pianeti extra-large piuttosto che stelle mancate”. Mentre le stelle piu’ grandi e calde come il nostro Sole hanno un’attivita’ magnetica alimentata da processi che avvengono negli strati piu’ bassi dell’atmosfera, le aurore di LSR J1835 sono frutto di fenomeni che si originano in una porzione piu’ esterna del suo scudo magnetico e che pompano energia verso la parte bassa dell’atmosfera. ”Sembra un meccanismo simile a quello che scatena le aurore su Giove, ma 10.000 volte piu’ potente”, spiegano i ricercatori. La scoperta suggerisce quindi che le aurore potrebbero essere un fenomeno comune nelle magnetosfere piu’ grandi, che possono produrre una luminosita’ decisamente superiore a quelle osservate nel nostro Sistema solare. (Fonte Chuck Carter and Gregg Hallinan/Caltech)