Dopo le recenti notizie su due presunti casi di esorcismo avvenuti a Scicli da parte di un sacerdote esorcista arriva l’intervento della Curia Vescovile di Noto per chiarire lo stato dei fatti. “Nonostante in Diocesi vi siano due sacerdoti esorcisti, il Sac. Paolo Gradanti e il Sac. Tonino Lorefice, i quali hanno ricevuto un regolare mandato del Vescovo, secondo quanto prescritto dal canone 1172 del Codice di Diritto Canonico, vogliamo sottolineare che per poter eseguire l’esorcismo occorre l’autorizzazione del Vescovo diocesano. Autorizzazione che non abbiamo dato per questi due presunti casi di esorcismo annunciati sul web e su altri quotidiani cartacei in queste settimane. A conferma di ciò abbiamo sentito il sacerdote esorcista, don Tonino Lorefice, per capire cosa è accaduto realmente. Quest’ultimo ha chiarito e smentito quanto riportato su alcuni mezzi di informazione in queste ultime ore. “Stanno circolando versioni del fatto non veritiere che ledono la dignità di chi soffre. Ieri mattina – commenta don Lorefice – è accaduto che un giovane, in stato di shock, si è recato all’interno di un palazzo al quartiere Jungi di Scicli, dando in escandescenze. Sono stato contattato dai genitori del ragazzo, e mi sono recato tempestivamente sul luogo. Nessuna Messa, nessuna pratica esorcista, mi sono solo limitato a far calmare il ragazzo ed evitare che desse ulteriormente in escandescenze. Non è vero che sono arrivati i carabinieri allertati dalle urla. Quando sono arrivato nel palazzo gli uomini dell’Arma erano già lì, come anche l’ambulanza del 118. E non c’è stato nessun esorcismo – precisa l’esorcista – solo un intervento amichevole di una persona che sta seguendo un ragazzo che soffre, facendolo rinsavire ed evitando degenerazioni pericolose per lui e per gli altri. Ritengo che in città si stia strumentalizzando la cosa. Mistificare i fatti per creare scalpore e diffondere dati sensibili delle persone interessate non è saggio, ma poco rispettoso”, conclude don Tonino Lorefice. La Curia Vescovile concorda con le dichiarazioni del sacerdote ed esorta gli operatori dei media a rispettare quanto la Chiesa insegna circa la pratica e le norme che regolano l’esorcismo, a tutelare la privacy di quanti vivono queste vicende dolorose, a salvaguardare la dignità di ogni persona. Proprio in quest’ultimo caso che descrive don Tonino non si è trattato di un vero e proprio esorcismo ma di manifestazione di vicinanza, d’amicizia e di preghiera insieme ai familiari per questo giovane che viveva una situazione di particolare disagio. A tal proposito, l’Ufficio per le Comunicazioni Sociali ha sentito il Vicario Generale della diocesi, Mons. Angelo Giurdanella che, informato dei fatti, ha dichiarato: «purtroppo molti dicono: “Il demonio non esiste”, e per certi aspetti fa comodo pensare che non esista. Ma il Vangelo è chiaro: su simili questioni soltanto la Parola di Dio può dire qualcosa di sicuro e definitivo. Secondo il Vangelo il demonio è una persona reale e orientata liberamente contro Dio. Papa Paolo VI un giorno ebbe a dire:“il male non è soltanto una deficienza, ma un’efficienza; è un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore. Terribile realtà!”. Anche oggi l’esistenza del demonio si percepisce da moltissimi indizi: non solo della possessione diabolica, che esiste ed è verificabile, ma tante assurde forme di schiavitù, disagi, sofferenze nelle quali l’uomo cade distruggendo la propria dignità. La Chiesa, in particolare con i suoi ministri, è vicina ad ogni uomo piagato nel corpo e nello spirito. E’ presente con la medicina della misericordia, con la sollecitudine fraterna e quando il caso lo richiede con la preghiera di liberazione. Esprimo a don Tonino Lorefice e don Paolo Gradanti, sacerdoti delegati dal vescovo per il ministero di esorcista, la vicinanza e il sostegno e assicuro la preghiera dell’intera Chiesa locale di Noto».