Mutazioni spontanee del Dna con un apporto minimo o nullo al rischio da parte di stili di vita o cause erditarie. E’ questa la causa che scatena circa due terzi dei tumori degli adulti. Lo afferma uno studio della Johns Hopkins University pubblicato dalla rivista Science, che ha individuato 22 tipi di cancro in cui la ‘sfortuna’ – intesa come una replicazione casuale delle cellule di alcuni tessuti tale da scatenare la malattia – ha un ruolo primario e nove in cui invece prevalgono gli altri fattori. ”Tutti i tumori sono causati da una combinazione di sfortuna, ambiente e ereditarietà – spiega Bert Volgenstein, uno degli autori – e noi abbiamo creato un modello matematico che può quantificare ogni contributo”. Il modello si basa sulle replicazioni del Dna delle staminali di vari tessuti, che possono dar vita a mutazioni casuali che portano al cancro, concentrandosi su 31 diversi tessuti, dai polmoni al colon all’intestino. In 22 casi, spiegano gli autori, che vanno dal cancro del duodeno a diversi tumori del distretto testa-collo, le mutazioni casuali hanno un peso preponderante, mentre negli altri nove, fra cui polmoni, fegato e tiroide, sono i fattori ambientali e familiari a decidere, anche se sempre combinati con la ‘sfortuna’. ”I rari casi di fumatori che non sviluppano tumori sono spesso attribuiti a ‘buoni geni’ – continua l’autore -, ma la verità è che sono invece solo fortunati. I cambiamenti di stili di vita possono avere un grandissimo impatto su alcuni tipi di tumori, ma secondo i nostri risultati su altri non hanno influenza. In questo caso il modo migliore per combatterli è la diagnosi precoce, quando ancora si può intervenire con la chirurgia”.